La numerazione civica è costituita dai numeri che identificano gli accessi esterni di qualsiasi tipo che, dall'area di circolazione, conducono direttamente o indirettamente alle unità ecografiche semplici (abitazioni, esercizi, uffici, ecc.). Si parla di accesso diretto quando l'ingresso all'unità ecografica semplice si apre sull'area di circolazione; l'accesso è invece indiretto quando si apre su corti, cortili o scale interne.
In presenza di più accessi esterni per uno stesso edificio o complesso di edifici, l'accesso principale è quello maggiormente utilizzato per accedere alle unità abitative, nel caso di destinazione residenziale. Per le attività produttive o uffici, l'accesso principale è quello che conduce alla parte più consistente o funzionalmente più importante. Gli altri accessi sono considerati secondari.
La numerazione civica si estende anche ai passi carrai e alle aree recintate non edificate. Queste ultime comprendono sia le aree permanentemente destinate all'esercizio di un’attività economica (ad esempio, stabilimenti balneari, rivendite auto), sia le aree non utilizzate ma provviste di un accesso all'area di circolazione. La numerazione civica deve quindi essere attribuita agli accessi esterni di qualsiasi spazio recintato non edificato.
In presenza di un cancelletto pedonale affiancato a un cancello carrabile, separati ad esempio da una colonna metallica su cui i cancelli sono fissati, le due aperture devono essere considerate come un unico accesso, se da entrambe si accede allo stesso percorso di pari livello per raggiungere la stessa unità immobiliare.
Tutti gli accessi alle chiese che svolgono anche funzioni di uffici parrocchiali, centri assistenziali, ricreativi o simili devono essere numerati. Sono esclusi dalla numerazione solo gli accessi diretti che conducono esclusivamente a luoghi di culto. È invece necessaria la numerazione per gli accessi indiretti che, dall'area di circolazione, portano a uno spazio recintato in cui si trova l'ingresso della chiesa, anche se destinata solo al culto.
Tutti gli accessi ai monumenti su pubblica via devono essere numerati se si configurano anche come ingressi a unità ecografiche che svolgono funzioni specifiche (uffici, spazi espositivi, locali per la custodia, magazzini, centraline tecniche, vani per la manutenzione, ecc.).