Crespina Lorenzana è un comune sparso di 5.457 abitanti della Provincia di Pisa, ed è stato istituito il 1º gennaio 2014 dalla fusione dei comuni di Crespina e Lorenzana.
Un pò di storia......
Le prime notizie relative a Crespina si attestano in data 16 agosto 983 e fanno riferimento al Vescovo di Lucca, che si trovava nel castello di Santa Maria a Monte, (Parte III del Volume V delle Memorie lucchesi), il quale come scrive il Repetti "allivellò i beni della pieve di S. Maria di Atriano (ora Valtriano) con le decime dovute dagli abitanti delle ville di quel piviere, fra le quali ville si notano come in essa pieve compresi i villaggi di Crespina, di Lari e di Perignano". Nel 1115 il centro passò sotto la dominazione lucchese per essere occupato dai Pisani nel 1165 e ritornare dieci anni dopo sotto la sovranità lucchese. Nel XIII secolo risulta definitivamente sotto il dominio pisano essendo inserito nel Capitanato delle Colline inferiori. Nelle varie scorrerie fiorentine, nel 1332 fu abbattuta la rocca, finché nel 1405 il castello, dopo lungo assedio fu conquistato dalle truppe fiorentine. Nel 1431 - a seguito di violenta ribellione - il castello fu definitivamente smantellato da Firenze che, nel frattempo, aveva eletto Crespina a podesteria dipendente dal vicariato di Lari.
Di Crespina scrive Emanuele Repetti: «Contrada, dove fu una rocca sopra un torrente dello stesso nome che pure lo diede alla sottoposta vallecola, chiamata talora Val di Crespina, più spesso Val Triana, con due chiese parrocchiali (S. Michele e S. Lucia); l'ultima delle quali sino dal 1413 fu riunita alla prima, eretta in prepositura nel 1744, state entrambe suffraganee della distrutta pieve di Triano, nella Comunità a 3 miglia toscane a levante di Fauglia, Giurisdizione di Livorno, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Pisa. Risiede sopra vaga ed aperta collina che domina verso settentrione la Valle dell'Arno pisano, a ponente e libeccio il littorale e la città di Livorno: talché può dirsi questa la parte più deliziosa delle Colline pisane, mentre nel distretto di Crespina sono comprese molte ville signorili sotto i nomi Vallisonzi, Belvedere, S. Lucia, Cenaja, Borgo, Filichetto, Piazza, il Poggio, Bizzucchello, Guardia vecchia, Guardia nuova, Fungiaja, Leccia, Carpineto e Volpaia.»
La campagna circostante già alla fine del XVII secolo divenne meta di villeggiatura delle famiglie nobili e facoltose di Livorno e di Pisa; e nel XIX secolo raggiunse il suo splendore con la costruzione di numerose ville, fattorie e casini di caccia. Fu patria e sede di importanti pittori quali di fratelli Tempesti, di cui Ranieri Tempesti, ecclesiastico e rettore della chiesa di Belvedere dal 1780, eseguì pregevoli affreschi nella canonica adiacente alla Villa di Belvedere ove morì nel 1819. Il più famoso fratello Giovan Battista affrescò nella zona la villa di Belvedere, la chiesa, l'oratorio della villa "il Poggio" della famiglia Leoni, la villa Ott in frazione Tripalle ed altre vicine. Ma le maggiori presenze per numero e valore artistico si ebbero nella seconda metà dell'Ottocento. Molti di essi provenivano dalle famiglie proprietarie della zona come i Tommasi (Adolfo Tommasi, Angiolo Tommasi e Lodovico Tommasi) che ebbero una villa di famiglia (villa il Gelsomino) presso la chiesa nuova fino al 1904, la villa "La Favorita" a Bugallo di Augusto Rey fino al 1898, la villa Kienerk, mentre la campagna circostante ospitava le ville Gioli (Poggio alla Farnia presso Fauglia) e d'Acchiardi (verso Valtriano). Queste residenze divennero luogo di ritrovo di altri artisti meno facoltosi ma ospiti in vari periodi dell'anno come Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini e molti altri macchiaioli come Cannicci e Cecconi.
Le prime notizie su Lorenzana sono riconducibili secolo decimo, da alcune pergamene dell'Archivio Arcivescovile di Pisa, risalenti agli anni 937 e 934. Trattano entrambe di beni concessi ad enfiteusi dai vescovi di Pisa per conto della loro cattedrale. la quale possedeva in Val di Tora, ediversi terreni posti lungo il torrente Rigane, fra Lorenzana e Tremoleto. Ai tempi della Repubblica Pisana Lorenzana fece parte come rocca del capitanato delle Colline superiori, di cui Lari era la guida principale. Il castello di Lorenzana si assoggettò e prestò giuramento di fedeltà alla Repubblica Fiorentina il 20 ottobre 1406. Gli uomini di Lorenzana compilarono insieme con quelli di Crespina nel 1416, i loro statuti da essi rinnovati nel 1543. Gli uomini di Lorenzana nel 1433, e di nuovo nel 1496, si ribellarono con altri paesi del contado pisano ai Fiorentini, i quali furono ben presto soffocarono queste rivolte. Nel 1491, la giurisdizione del castello di Lorenzana passò sotto il vicariato di Lari.
Il territorio di Lorenzana restò smembrato dalla giurisdizione civile e criminale di Lari all'epoca della creazione del Capitanato nuovo di Livorno (1606), cui venne riunito il distretto di questa comunità. Fu quindi nel 1722 nuovamente distaccato dalla giurisdizione di Livorno, allorché il Granduca Cosimo III de' Medici, con rescritto del 9 maggio di quell'anno, eresse Lorenzana a feudo granducale, con titolo di contea, a favore del nobile fiorentino Francesco Lorenzi e dei suoi figli discendenti maschi. Tale atto fu sancito nel comune di Tremoleto, all'interno del palazzo di Roncione, palazzo che servì poi di residenza al vicario del conte feudatario.[3] La contea si estendeva sui borghi e le località di Tremoleto, sede del vicario feudale, Vicchio, Colle Alberti, la Valle del Tani fino al Rio Gagliano, Poggio al Fico, la Tora fino a monte della Toraglia, Poggio alle Talpe, Collinella, Cerreta, Botro Fruscello e Corneta. Nel 1783 il discendente Francesco Orlando Lorenzi, in assenza di eredi maschi, restituisce il feudo alla Corona che poco dopo lo eresse in comunità autonoma. Dal 1º gennaio 2014 Lorenzana si è fuso con Crespina dando vita al comune di Crespina Lorenzana.
Ai Greppioli, presso Lorenzana, il grande naturalista, agronomo, paleontologo e patriota federalista Roberto Lawley ebbe a ritrovare il primo esemplare di una specie di delfino estinto: l'Etruridelphis giulii, battezzato proprio in omaggio ai Conti Giuli, feudatari di Lorenzana.
VILLE e MUSEI
Villa Belvedere
Si trova in località Belvedere.
La Villa Belvedere è interessante sia per le sue forme architettoniche che per la ricchezza delle opere d'arte.
L'edificio originario fu costruito dopo il 1580 da Ascanio di Lodovico Vitali del Carretto e fu ristrutturato nel Settecento e dotato dell'ampio parco con strutture ricreative quali le Terme, la Kaffeehaus e il Belvedere.
La maestosa villa segue i canoni tradizionali delle ville toscane rinascimentali, con l'uso del contrasto tra intonaci e pietra serena e con una scansione regolare delle aperture.
La facciata è caratterizzata dalle due torrette laterali, profilate in bugnato, e la monumentale scalinata d'ingresso.
L'ingresso al giardino avviene attraverso una cancellata fiancheggiata da due leoni in terracotta su piedistalli.
Il giardino è diviso in due zone: una pianeggiante vicino al palazzo, dove si trova la peschiera, ed una in salita, organizzata a parco all'inglese nell'Ottocento, che culmina con il belvedere.
Suggestive sono le limonaie, con grottesche e una balaustra di coronamento decorata da statue e vasi.
L'edificio termale presenta in facciata un timpano spezzato e invertito; anche qui la decorazione semplice ma efficace è affidata all'alternanza di vasi in cotto e statue sul coronamento.
La Kaffeehaus è un edificio ottagonale che si trova all'estreminà del prato e presenta all'interno una decorazione ad affreschi. Secondo una moda tipicamente settecentesca in edifici come questo si prendeva il caffè e la cioccolata calda.
La decorazione pittorica di Belvedere
All'interno della villa Belvedere sono presenti importanti opere pittoriche di Gian Battista Tempesti.
Gli affreschi eseguiti nella villa costituiscono, anche vista la durata dei lavori che abbracciano un arco di tempo di dieci anni, un repertorio completo dei canoni stilistici adottati dal Tempesti.
Una sorta di summa che spazia dalle soluzioni di tipo barocco, presenti nel salone e nell'oratorio, alla revisione in senso classicista nelle decorazioni della canonica.
Villa Corsini Valdisonzi
La Villa, a differenza delle altre dimore di Crespina, si trova in posizione isolata, sopra un colle, nascosta alla vista, mentre il campanile dell'oratorio è l'unico elemento architettonico identificabile da lontano.
Ha una originale planimetria a forma di L e due facciate diverse.
La più antica è rivolta verso le colline si sviluppa su tre livelli con una scala a doppia rampa e una meridiana, l'altra ha uno stile neoclassico ed è rivolta verso il giardino.
Fu costruita nel XVI ed ampliata alla fine del settecento e successivamente dotata di un parco per volontà di Luisa Scotto, principessa Corsini.
Molto interessanti sono le varie costruzioni presenti nel parco in stile eclettico, secondo le tendenze neomediovali, come la cappella, la limonaia e la fattoria.
Villa Il Poggio
La villa risale al XVI secolo, costruita per volere della nobile famiglia pisana Lanfranchi, inizialmente era adibita a casino di caccia; in seguito, divenne una villa sontuosa. Attualmente vi si organizzano mostre di respiro internazionale.
La facciata principale è austera ed imponente e presenta un fronte simmetrico che si articola su tre livelli con un portone di dimensioni fuori scala e finestre ornate di cornici in pietra con frontoni triangolari e ad arco ribassato.La facciata posteriore, articolata su due livelli, è caratterizzata da un corpo centrale preceduto da una doppia scala in pietra con parapetto in ferro.
L' interno molto bello è caratterizzato dal doppio scalone di grandi dimensioni, dalla galleria di origine settecentesca che conduce direttamente al giardino retrostante e dal piano nobile costituito da un ampio salone con decorazioni neoclassiche e da una piccola sala da pranzo affrescata con dipinti di gusto rococò.
Adiacente alla villa c'è l'oratorio intitolato a S. Francesco.
Per ulteriori informazioni contattare il Sig. Chiocca Mario 050 634324
Villa museo Carlo Pepi
La visita guidata all'interno della Villa-Museo Carlo Pepi offre l'opportunità di vedere la Villa e la numerosa collezione d'arte contemporanea.
Carlo Pepi è un collezionista e un critico d'arte che ha dedicato la sua vita a studi e ricerche sull'arte nel periodo che inizia dal 1800 fino ad oggi, collezionando dipinti dei Macchiaioli, dei loro epigoni e delle Avanguardie del Novecento e collezionando la grafica degli artisti toscani dell'Ottocento, fino a raggiungere un numero di circa 20.000 opere.
Villa Ott
La villa fu costruita dall'architetto Silvestro Donati nel secolo XVIII per la nobile famiglia pisana dei Mecherini.
La villa ha forma irregolare. La facciata principale guarda il paese di Tripalle ed un tempo aveva pregevoli decorazioni a pittura.
Si articola su tre livelli e ha due entrate simmetriche posizionate ai lati, di cui una finta, mentre al centro spicca lo stemma gentilizio.
L'interno presenta un grande ingresso con ballatoio. Il salone al piano nobile aveva una loggia, oggi chiusa, che si affacciava sul giardino retrostante.
La villa è stata restaurata dai danni sofferti durante l'ultima guerra, quando gli affreschi di Domenico Tempesti e del Gabbrielli andarono perduti.
Il complesso presenta inoltre l'oratorio di San Isidoro e della Madonna del Cuore, ricostruito nel 1768 sui resti di un'antica chiesa.
Davanti alla cappella sorge la fattoria con torretta in stile neo-medievale del 1881 costruita dagli Ott.
Il parco è composto da prati irregolari e alberi di alto fusto, secondo le tendenze all'inglese mentre nella parte interna è allestito un giardino all'italiana.
Villa Montelisi
La villa è stata restaurata recentemente ed è di proprietà del Dott Carlo Pepi. Risale al secolo XVI.
Fu proprietà della famiglia fiorentina dei Puntolmi che la utilizzarono come residenza di caccia.
Il corpo originale dell'edificio si sviluppa su due livelli. La facciata e l'interno ripropongono i caratteri tipici dell'architettura minore fiorentina del secolo XVI. Lateralmente alla villa fu costruito nel 1741 l'oratorio dalle semplici forme classiche, attribuito a Francesco Melani ben noto per aver decorato l'interno della Chiesa di San Matteo a Pisa.
Da notare lo sviluppo dei successivi edifici annessi, come la villetta e il giardino di gusto ottocentesco.
Villa Il Casermone
La villa appartiene alle ville storiche di Crespina, costruita sulla sommità dei poggi in posizione strategica e di controllo rispetto al borgo in località il Pettinaccio. La villa infatti è ben visibile non solo dalla strada che arriva da Cenaia ma anche dalla strada che passa per le località Siberia, Tripalle e San Rocco.
Fu costruita alla fine del secolo XVI ed ingrandita nel 1717 dal capitano Poletti.
L'edificio è composto da un corpo centrale e da due torri che si stagliano sul territorio circostante. La facciata simmetrica è articolata su tre livelli: il piano nobile è caratterizzato da finestre con cornici in pietra manieriste, mentre l'ultimo piano da aperture di forma ovale con semplici cornici in pietra.
La facciata presenta la disposizione portale-balcone-porta-finestra.
L'edificio versa attualmente in condizioni di degrado; l'interno è stato diviso in numerosi appartamenti, mentre si è perso l'antico assetto del giardino in quanto la proprietà è stata troppo frammentata.
Conosciuta anche come Villa o Palazzo di Lorenzana, Villa Giuli si trova nella parte settentrionale del paese. Il complesso è a tre piani, con forma allungata e imponenti contrafforti in mattoni. La villa viene citata nel 1521, ma il suo sviluppo risale al XVIII secolo, grazie a Ferdinando Giuli e alla seconda metà del XIX secolo con Domenico Giuli. |
Fonti: Wikipedia, Società storica Pisana